La notizia era già stata data altre volte, ma sempre senza esito positivo. Ora pare che ci siamo: sembra infatti che arriverà nella prossima riunione del Cipe (Il Comitato interministeriale per la programmazione economica) il via libera a uno stanziamento di 400 milioni di euro per la banda larga. Lo ha annunciato, stavolta, Renzo Turatto, capo del dipartimento per digitalizzazione e dell'innovazione della Presidenza del Consiglio, intervenendo a margine di un convegno a Milano sull'innovazione e lo sviluppo.“Nel prossimo Cipe – ha affermato - dovrebbero passare stanziamenti per i primi 400 milioni per la banda larga..l'argomento è in agenda per il prossimo Cipe ed è una delle priorità del comitato”.>In tutto, il cosiddetto piano Romani, prevede lo stanziamento di 800 milioni di euro ma, ha detto Turatto, questi fondi “…non sono ancora stati trasferiti al ministero competente”
Il governo, che aveva commissionato a Francesco Caio la stesura di un Rapporto per la banda larga, ha messo sul piatto 1,4 miliardi di euro (di cui appunto 800 milioni da reperire dai fondi Fas 2007-2013) per garantire a tutti la possibilità di connettersi a internet a una velocità tra i 2 e i 20 megabit entro la fine del 2012.
A causa della crisi, però, gli stanziamenti per colmare il digital divide sono stati ‘congelati’, in attesa di tempi migliori e così, ha spiegato qualche tempo fa il sottosegretario allo Sviluppo economico, Paolo Romani, il governo starebbe studiando un piano operativo per reperire le risorse attraverso la finanza di progetto e “…continuare i lavori sulla banda larga per almeno un anno e mezzo”.
I fondi rientrano nel piano del governo volto a ‘tappare’ i buchi della banda larga, ossia per portare la connessione internet veloce a quel 13% di italiani che ancora ne sono sprovvisti, non per la rete in fibra ottica di nuova generazione, per la quale l’Italia non si è ancora dotata di un progetto concreto, nonostante gli studi e le promesse.
L’Italia ha un tasso di diffusione e crescita della banda larga tra i più bassi in Europa e non si è dotata negli anni scorsi di significativi programmi di investimento nelle NGN come invece hanno fatto altri Paesi.
Il digital divide penalizza 7,5 milioni di cittadini e la banda larga mobile presenta ad oggi una limitata complementarietà con la rete fissa, coprendo solo l’1% della popolazione non raggiunta dalla rete fissa.
Alessandra Talarico
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